Il pittore italiano Aldo Damioli nasce nel 1952 a Milano, città dove vive e lavora. Ha partecipato a numerose e importanti mostre in Italia e all’estero: nel 2001 alla Galleria d’Arte Moderna di Bologna, nel 2002 al Museo di Arte Moderna di Budapest, nel 2005 alla II Biennale di Beijing. Dal 2005 espone nelle Gallerie Marco Rossi Spirale Arte a Milano, Verona e Monza e partecipa a Fuori tema Italian feeling, XIV Quadriennale, al Museo delle Belle Arti di Roma e nel 2006 a Ironica. Nel 2007 è invitato alla mostra Nuovi pittori della realtà al Pac di Milano e all’esposizione Arte italiana 1968-2007 a Palazzo Reale, entrambe di Maurizio Sciaccaluga.
Nel 2011 prende parte alla 54° Biennale di Venezia, nel 2012 alla Biennale Italia-Cina presso la Villa Reale di Monza, nel 2015 espone alla 56° Biennale di Venezia. Sempre nel 2015 partecipa alla Mostra Figure Luminose al Castello di Belgioioso e nel 2016 a Identità Metropolitane a Villa Clerici, entrambe organizzate da Vera Agosti.
Considerato tra i maggiori esponenti di una pittura concettuale che affonda le radici nella metafisica di De Chirico, nei suoi quadri dipinge una New York visionaria, una sorta di non-luogo e di non-tempo tanto irreale da sembrare concretissimo. La mostra comprende un’antologia di opere recenti dell’artista, un insieme di città estremamente realistiche che vanno da Milano a Parigi, fino a Pechino. Si è parlato spesso di un moderno riallacciarsi a Canaletto per le Venezie-New York dell’artista, ma i suoi maestri ideali possono essere rintracciati in un certo Settecento illuminista oppure nell’arte che si colloca fra la Nuova Oggettività tedesca e il realismo magico alla Donghi, ripensate con un velo di ironia.