Nato in Libia nel 1934, Mario Schifano è ritenuto da molti l’esponente di spicco della pop art italiana. Trasferitosi a Roma durante il dopoguerra, inizia a dedicarsi alla pittura da autodidatta, esordendo in ambito informale. Gli inizi sono segnati dalla ricerca di nuove modalità espressive attraverso una rivisitazione personale delle avanguardie. Appassionato studioso di nuove tecniche pittoriche, è tra i primi ad usare il computer per creare opere riportare immagini su tele emulsionate. Pur partecipe di certa atmosfera new-dada e pop nelle differenti accezioni statunitense e italiana, singolare è la sua espressione. In un passaggio cruciale per l’arte italiana, la sua pittura si sostanzia in ampie campiture cromatiche, sensibilizzate nella stesura del colore e ordinate nella scansione della superficie. Tra le più importanti, vanno ricordate le serie dedicate ai marchi pubblicitari, alle biciclette, ai fiori o le sue esibizioni con la creazione di dipinti di enormi dimensioni realizzati con smalti e acrilici. La prolificità dell’autore e l’apparente semplicità delle sue opere, ha portato alla creazione di un numero impressionante di falsi che hanno inondato i mercati, soprattutto dopo la sua scomparsa, avvenuta nel 1998.
Mario Schifano
